Pillole di Anatomia

Il nome scientifico del gatto domestico è Felis silvestris catus e discende dal gatto selvatico africano Felis silvestris lybica. Si ritiene che la domesticazione del gatto sia avvenuta circa 10.000 anni fa nel Vicino Oriente, quando questi felini iniziarono a vivere in prossimità degli insediamenti umani, attirati dai roditori che infestavano i granai. Il gatto, sebbene sia uno degli animali domestici più amati e presenti nelle nostre case, conserva ancora un forte legame con i suoi antenati selvatici ed è considerato non pienamente addomesticato.

allevamento sacro di birmania A differenza del cane, che è stato allevato e attivamente selezionato dall'uomo per millenni, il gatto si è in gran parte "auto-addomesticato". Attratto dalle riserve di cibo presenti nei primi insediamenti umani ha cominciato a frequentare le nostre case in modo autonomo. Questo processo più graduale e meno intenzionale ha permesso al gatto di conservare molte delle sue caratteristiche selvatiche. L'istinto predatorio è profondamente radicato nel DNA del gatto. Anche se vive in un ambiente domestico, il gatto conserva la necessità di cacciare e soddisfare il suo istinto di predatore. Ogni aspetto del suo corpo è perfettamente adattato a uno stile di vita da predatore.

Il suo corpo agile e flessibile gli consente di camminare in modo silenziosissimo, è ben adattato al salto, all’arrampicamento e al combattimento. La capacità di saltare è una delle caratteristiche più affascinanti e distintive dei gatti, può saltare fino ad un’altezza 5 volte superiore alla sua lunghezza corporea. Nella corsa raggiunge i 50 km all’ora e fa i 100 metri in 7 secondi: più veloce del record mondiale maschile, che attualmente è di 9,58 secondi, detenuto da Usain Bolt. Le zampe posteriori sono potenti e dotate di muscoli che generano una grande forza esplosiva.

allevamento sacro di birmaniaLe articolazioni sono molto flessibili. In particolare la colonna vertebrale, composta da circa 53 vertebre, permette al gatto una vasta gamma di movimenti ampi e fluidi. L’articolazione della spalla è aperta e libera con la clavicola praticamente assente e con un legamento particolare che collega le zampe anteriori. Queste particolarità fanno si che le spalle si muovano in modo indipendente e conferiscono al gatto una mobilità eccezionale, consentendogli di infilarsi in spazi molto stretti e di compiere rotazioni del corpo di quasi 180°.

Le zampe anteriori sono dotate di artigli retrattili, un adattamento perfetto per la caccia. Questi artigli possono essere estesi per afferrare la preda o per difendersi, e poi ritirati per evitare l’usura durante il cammino.

La coda ha un ruolo importante nel mantenimento dell’equilibrio e i cuscinetti gli consentono un’andatura silenziosissima. Il gatto può sviluppare rapidamente una considerevole forza rispetto al suo peso, ma non è in grado di mantenere a lungo questo sforzo: come tutti i felini, non ha una grande resistenza. La coordinazione della contrazione dei vari gruppi muscolari è orchestrata da parte del cervello e del cervelletto in maniera molto efficace, consentendo al gatto movimenti estremamente precisi anche a velocità elevate e rapidi cambiamenti nella direzione del movimento.

Il corpo del gatto è quello di un cacciatore. Le modalità di caccia di un grosso felino e di un piccolo felino e gli strumenti che hanno a disposizione sono gli stessi.

Il sistema digestivo del gatto è adattato a una dieta carnivora. I denti affilati e i canini prominenti sono perfetti per strappare la carne, mentre l’intestino relativamente corto è adatto per digerire proteine animali.

Il sistema nervoso del gatto è altamente sviluppato, con un cervello che rappresenta circa l’uno percento del peso corporeo, una percentuale simile a quella degli esseri umani. Questo sistema nervoso avanzato permette ai gatti di avere riflessi rapidi, una memoria eccellente e una capacità di apprendimento notevole. I gatti sono infatti in grado di risolvere problemi complessi e di imparare attraverso l’osservazione e l’esperienza, il che li rende animali incredibilmente adattabili.

Un altro aspetto affascinante dell’anatomia del gatto è il suo sistema sensoriale. 


L'udito del gatto

Il senso dell’udito è molto particolare, i gatti riescono a sentire frequenze fino a 50.000 Hertz (Hz). L’orecchio umano si ferma a 20.000. Questa maggior sensibilità alle alte frequenze favorisce il gatto nella caccia ai roditori che emettono tipiche alte frequenze e che rappresentano le loro prede specifiche.

L'olfatto del gatto

Generalmente si pensa che sia il cane il soggetto con la maggior quantità di terminazioni olfattive (o recettori olfattivi), ma il gatto ne possiede il doppio. Il gatto ne ha circa 200 milioni, il cane 80-100 milioni, a seconda della razza. L'uomo appena 5 milioni.

Il gusto del gatto

Il gatto ha un senso del gusto molto sviluppato, soprattutto all’interno del range azotato, perché ovviamente si nutre di proteine, e addirittura percepisce minime variazioni nel sapore dell’acqua.

Il tatto del gatto

Il tatto è un altro senso di cui il gatto è super dotato.

Sul corpo ha delle vibrisse, non sono peli ma degli organi sensori che gli permettono di percepire le più piccole variazioni nella pressione dell’aria e gli ostacoli.
allevamento sacro di birmaniaLe vibrisse non si trovano solamente dove sono visibili, i cosiddetti baffi, ma anche sulla parte superiore delle zampe anteriori, sia nella zona interna che esterna, sotto le zampe, sotto il mento e tra le sopracciglia.
Queste delicate appendici sensoriali permettono ai gatti di orientarsi nell'oscurità e di percepire le dimensioni dei piccoli spazi

Oltre alle vibrisse, i gatti possiedono i tilotrichi, fini peli con una ricca innervazione distribuiti su tutto il corpo, compreso il mantello. Quando accarezziamo un gatto, stimoliamo questi peli e trasmettiamo sensazioni piacevoli che il nostro micio associa al relax e alla sicurezza.

Grazie alle vibrisse e ai tilotrichi il gatto è in grado di percepire l'ambiente circostante con una sensibilità che va ben oltre le nostre capacità. Inoltre, i cuscinetti sotto le zampe sono molto sensibili alle vibrazioni e la loro pelle è coperta di cellule tattili. Per questi motivi un gatto che ci vede poco o che è addirittura cieco non è assolutamente un soggetto handicappato, specialmente se vive in un ambiente domestico. 

La vista del gatto

La vista del gatto è un senso adattato alla sua natura predatoria e crepuscolare.

Le pupille dei gatti possono dilatarsi molto di più rispetto a quelle umane, permettendo di far entrare più luce nell'occhio e di vedere meglio in condizioni di scarsa illuminazione. Inoltre, dietro la retina i gatti hanno una membrana riflettente chiamata tapetum lucidum che amplifica la luce e gli permette di vedere in condizioni di luce minima.

Per quanto riguarda i colori, i gatti percepiscono il mondo visivo in modo leggermente diverso da noi. I termini tricromatia e dicromatia si riferiscono al numero di tipi di coni presenti nella retina, le cellule sensibili alla luce che ci permettono di vedere i colori. Gli umani hanno tre tipi di coni, rosso, verde e blu (tricromatia), mentre i gatti ne hanno principalmente due, blu e verde (dicromatia). I colori caldi come il rosso e l'arancione vengono percepiti dai gatti come diverse tonalità di grigio. Infine, i gatti sono in grado di mettere a fuoco molto rapidamente, il che li aiuta a inseguire le prede in movimento, e sono estremamente sensibili ai movimenti, anche a quelli minimi. 


allevamento sacro di birmania In conclusione, il gatto può essere di casa quanto si vuole, pacioccone quanto si vuole, ma quando esce, quando si trova a contatto con il suo ambiente naturale torna pari pari il cacciatore predatore che era e che erano i suoi progenitori. Il gatto ha una capacità di muoversi, di correre, di saltare e di fare cose che non tutti gli animali riescono a fare.

Infine, ciò che rende il gatto una creatura davvero incantevole è la sua dualità: oltre a essere un predatore perfetto, è anche una preda sorprendentemente vulnerabile. Ma questa è un'altra storia

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